L’abitato sorge su una collina dalla quale domina l’intera valle dell’Agri, tanto da essere definito come la “sentinella della Val d’Agri”. Il Castello, di cui oggi restano pochi ruderi, è stato di mora di numerosi feudatari che si sono succeduti nella storia del paese dai Sanseverino, ai Poderico, e ancora ai Pignatelli ai Carafa, fino ai Donnaperna. Nel centro abitato sono visibili la Chiesa di San Nicola e la cinquecentesca Chiesa di Sant’Antonio con annesso ex convento. Il piccolo borgo deve la sua fama alle passate superstizioni che lo definivano il “paese della jella”, appellativo di cui gli abitanti hanno saputo oggi trarne vantaggio con l’organizzazione e la messa in scena ogni estate del riuscito evento “Sogno di una notte a quel paese” che esorcizza e gioca in maniera autoironica su tale infausta nomea proponendo, fra le altre attrazioni, anche amuleti e riti propiziatori.