Tursi sorge su una collina e le cose da vedere sono abbastanza: il Parco Letterario Albino Pierro, da cui si gode una suggestiva vista sui calanchi. All’interno del Parco, nel Museo della Poesia Pierriana è allestita una mostra permanente di dipinti di artisti lucani che si sono ispirati per le loro opere al celebre poeta tursiano. Celebre è il quartiere Rabatana, da rabat che sta per borgo fortificato. Infatti il quartiere si caratterizza per essere di difficile accessibilità, come tutti i quartieri di origine araba, con vicoli scoscesi, gradinate tortuose che conducono a profondi precipizi, che Albino Pierro denominava Jaramme, e un groviglio di case realizzate in pietre e laterizi. La Rabatan è dominata dai resti dell’antico castello e fra i luioghi di culto va menzionata la Chiesa di Santa Maria Maggiore, scrigno di diversi tesori artistici quali un trittico su tavola con raffigurate storie della vita di Gesù, un’acquasantiera litica e un presepe in pietra. Tramite una ripida gradinata cosiddetta “à pietrizze” la Rabatana è collegata al centro storico, costellato da numerosi edifici gentilizi come i palazzi Brancalasso, Latronico, De Giorgiis, Basile, Panevino e da diversi luoghi di culto. Da vedere il Convento dei Cappuccini, la Chiesa di San Filippo Neri, di origine barocca, la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Cattedrale dell’Annunziata.
A 11 km da Tursi, si trova il Santuario di Santa Maria di Angiona che è un vero gioiello di architettura medievale e sembra sia stato costruito nel unto in cui sorgeva la leggendaria città greca Pandosia della quale non resta pù traccia. Un luogo davvero unico sia per la bellezza delle opere d’arte custodite al suo interno sia per il punto panoramico in cui è stato edificato.