Melfi ha un magnifico castello. Il suo importante passato di capitale del ducato di Puglia è testimoniato dalle cinta murarie, in parte ancora presenti, dalla suggestiva porta Venosina, uno dei 6 antichi ingressi della città, e da tante altre suggestioni disseminate nel borgo, quali l’arco ogivale, gli edifici patrizi, le torri che incorniciano i cortili del palazzo baronale Doria, la cappella gentilizia di quest’ultimo e ancora il ricco patrimonio artistico-religioso.
LA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA E LE CHIESE
Svetta sul borgo normanno lo splendido campanile il stile romanico della Cattedrale dedicata all’Assunta. Diviso in 3 piani, si alza di 50 metri e rappresenta il simbolo dell’architettura normanna nel meridione, accanto alla facciata altrettanto maestosa della Cattedrale. Lo stile bizantino di quest’ultima risplende in tutta la sua sfarzosità nei soffitti a cassettoni in oro zecchino e nella ricchezza decorativa degli interni, caratterizzati da numerose tele seicentesche e da altari barocchi.
Di grande interesse le chiese sparse per le stradine del paese, quali la cinquecentesca Chiesa di Sant’Antonio, la Chiesa di San Lorenzo del 1100, la Chiesa della Madonna del Carmelo, un tempo parte del convento dei carmelitani, e quella di Santa Maria La Nova, la cui maggiore peculiarità è rinvenibile nel portale caratterizzato da un insolito arco a zig zag.
LE CHIESE RUPESTRI
Affascinanti le due chiese rupestri a Melfi: Santa Margherita dotata di una straordinaria cripta ricavata dal tufo vulcanico e affrescata con pitture in stile bizantino tra cui, oltre all’affresco dedicato alla Santa, il famoso Monito dei Morti che ritrae con tutta probabilità l’imperatore Federico II di Svevia con la sua famiglia e Santa Lucia, le cui pitture narrano la vita della Santa. Entrambe sorgono fuori dal centro abitato.
IL CASTELLO NORMANNO E IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEL MELFESE “MASSIMO PALLOTTINO”
Emblema della dominazione normanno-sveva, il castello di Melfi si impone sulla vallata dalla cima di un colle in tutta la sua fierezza. Autentico, austero, pregnante di storia, ospita il Museo Archeologico Nazionale intitolato all’archeologo “Massimo Pallottino”. Qui è possibile ripercorrere la storia dei luoghi tramite reperti risalenti all’era classica del IV-III secolo, alla fase romana dal II sec., come il pregiatissimo Sarcofago di Rapolla, e a quella arcaica dal VII-VI secolo. Suggestive le sale Doria contenenti gli arredi originali del XVIII secolo con tele del’600.
IL MUSEO DIOCESANO
Racchiuso tra le mura del Palazzo Vescovile, è scrigno di oggetti preziosi e manufatti appartenuti alla diocesi di Melfi. Di gran valore storico – artistico la Pietà del 1400. In pietra colorata, fu realizzata da un’ artista meridionale.