Oggi i parlo della prima parte di visita a Pistoia. Cioè elle sue piazze/vie e musei.
Piazza del Duomo
La piazza del Duomo rappresenta da sempre il cuore della città; in particolare ha acquisito grande importanza in epoca medioevale quando è diventato luogo di mercato (ancora oggi lo è), assunse il ruolo di centro politico e religioso di Pistoia. Oggi è un grande spazio circoscritto da quelle architetture romaniche e gotiche che ne fanno una delle piazze più belle d’Italia.
Piazza della Sala via del cacio, 2-3 Pistoia
La Sala è una delle piazze più antiche della città e deve il proprio nome al modo in cui si era soliti indicare il palazzo dove risiedeva l’amministrazione pubblica. Vi si sviluppò il mercato, per lo più di generi alimentari, e vi si insediarono botteghe artigianali.
Piazza San Francesco
Nella prima metà di questo secolo, proprio per il suo importante ruolo pubblico, la piazza ha conosciuto nuove trasformazioni, tra queste la sistemazione del Monumento ai caduti dello scultore Silvio Canevari.
Centro di Documentazione Marino Marini Corso Silvano Fedi, 72 Pistoia
Il Centro custodisce l’intera collezione grafica di Marini. Oltre alla ricca gipsoteca, ad una biblioteca, un’emeroteca e una fototeca sull’artista. Il Centro è anche la sede dell’omonima Fondazione che tra i suoi scopi ha la diffusione e la conservazione dell’opera di uno dei più noti artisti del Novecento.
Museo Civico Piazza del Duomo Pistoia
Costruito agli inizi del XIX secolo. In esso è rappresentata l’intera storia artistica della città e comprende opere provenienti dalle soppressioni di Settecento e Ottocento, lasciti, donazioni (la collezione Puccini) e opere di antica proprietà comunale.
Museo Fernando Melani Corso Antonio Gramsci, 159 – Pistoia
La casa museo documenta l’esperienze artistiche e il pensiero di Fernando Melani. All’interno sono raccolte le opere come lo stesso artista le ha concepite e destinate. Partendo dalla soffitta e scendendo si scandisce il ritmo del tempo: più in alto gli anni ’60 con i lavori in lamiera e metallo con i caratteristici fili di ferro che pendono dal soffitto; poi gli anni ’70 al primo piano; gli anni ’80-81 vedono la libreria occupata dall’opera chiamata Bucati.