Ustica appare quasi come un miraggio nel blu del mare Nostrum. Dopo la traversata in traghetto di due ore e mezzo da Palermo, compare Ustica, la più nordica e isolata delle isole sicule con profilo roccioso, carattere spigoloso e anima selvaggia. Ustica è la parte emersa di un vulcano sottomarino che le ha regalato un cromatismo scuro, che si distacca dai colori delle sue case, un paese di forma ad anfiteatro in posizione dominante e digradante verso il porto di Cala Santa Maria. Da qui, una serie di gradinate e salite, conducono in breve tempo in piazza Umberto I, da qui transita chiunque passi dall’isola. I maggiori frequentatori di Ustica sono i subacquei che qui trovano un fantastico mondo sommerso composto da posidonia oceanica, corallo, madrepore, spugne e pesci multicolor, grazie alla lungimirante istituzione della Riserva Marina. Girovagando per la piccola isola, si ammira il paesaggio primordiale, formato da alte falesie e coste frastagliate ricche di grotte, calette e spiaggette nere di ciottoli. Con maschera e pinne, le nuotate più entusiasmanti nell’acqua trasparente si effettuano nei pressi dei Faraglioni, vicino al Villaggio Preistorico risalente all’età del Bronzo e alla Punta dello Spalmatore, caratterizzata dall’omonima Torre borbonica e da Cala Sidoti, un’oasi per bagni di sole e di mare fino al tramonto.