Prende il nome di Franciacorta, l’anfiteatro morenico che si trova a sud-ovest del lago d’Iseo ed è delimitato dal monte Orfano, dal monte Alto e dai fiumi Oglio e Mella. Il nome Franciacorta deriva dal latino Francae curtes, ossia le corti affrancate, le piccole comunità di monaci benedettini che durante il medioevo erano svincolate dai dazi commerciali di trasporto a condizione che bonificassero e lavorassero la terra a loro affidata. Il filo conduttore che guida il viaggiatore in questo territorio è costituito da antiche abbazie e prestigiose cantine, in un piacevole itinerario, da assaporare e gustare lentamente, magari in bicicletta, alla scoperta delle architetture e dei prestigiosi vini. La Franciacorta è colline tappezzate di vigneti, piccoli borghi in pietra, torri medievali e castelli, palazzi cinquecenteschi e ville patrizie, terre votate alla viticoltura fin dai tempi dei Romani. Eredi di questa antichissima tradizione, i vignaioli d’oggi producono vini d’altissima qualità, fra cui primeggia il Franciacorta DOCG. Da visitare, oltre alle cantine, il monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa (1083), affacciato sulla riserva naturale delle Torbiere del Sebino, un vero paradiso per i birdwhatchers. A Rovato, sul Monte Orfano, si erge il Convento dell’Annunciata (1449) che conserva tra le altre opere un’Annunciazione di Gerolamo Romanino. L’Abbazia Olivetana di San Nicola (Xsec.) a Rodendo Saiano rappresenta uno dei più imponenti complessi monastici d’Italia, caposaldo della presenza dei Benedettini in Franciacorta. Custodisce opere di Foppa, Moretto, Cossali, Romanino, Gambara. Ad Ome, in un antico edificio del’400, sopravvive un’antica fucina rimasta in attività fino al 1984, il Maglio Averoldi, tenuto in vita da un gruppo di forgiatori volontari che vi producono delle preziose lame in damasco. Per concludere, non può mancare un’escursione in barca o in battello sul lago d’Iseo con sosta a Monte Isola, l’isola lacuste più grande d’Europa, dove i pescatori mettono ad essiccare il pesce al sole e dove sopravvive una piccola produzione artigianale di barche e reti da pesca.